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Reddito di inclusione, dal primo gennaio 2018 arriva il sostegno per le famiglie più deboli.

2021-11-18 11:20

Avv. Mario Di Mulo

Approfondimenti,

Reddito di inclusione, dal primo gennaio 2018 arriva il sostegno per le famiglie più deboli.

Reddito di inclusione, dal primo gennaio 2018 arriva il sostegno per le famiglie più deboli.

 

 

 

Reddito di inclusione, dal primo gennaio 2018 arriva il sostegno per le famiglie più deboli.

 

 

 

Il Consiglio dei Ministri, in data 29 agosto, ha dato il via libera al REI (reddito di inclusione), importante strumento, di natura permanente, che sostituirà la SIA (Sostegno all'inclusione attiva) nonché l'ASDI (l'Assegno di disoccupazione).

Mediante tale misura adottata dal governo, le famiglie che versano in determinate condizioni di indigenza avranno diritto ad un assegno mensile di importo variabile dai 190 (nucleo composta da una sola persona) fino ai 485 euro (nucleo di 5 o più persone), per una durata di 12 mesi, prorogabile fino ad un massimo di 18 mesi. Al momento della scadenza, tale misura potrà essere nuovamente richiesta, a condizione che decorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione percepita.

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Elenchiamo, adesso, in rassegna quali sono i necessari requisiti per godere di tale strumento di lotta alla povertà: in primo luogo, occorre che le famiglie beneficiarie abbiano un ISEE non superiore ai 6 mila euro; un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa, non superiore ai 20 mila euro e un patrimonio mobiliare (azioni o risparmi) massimo tra i 6 mila e i 10 mila euro a seconda del numero dei componenti del nucleo. Non potranno, invece, godere del Rei i proprietari di imbarcazioni o auto e moto immatricolati nei 24 mesi precedenti la richiesta del sussidio.

Inoltre, il percepimento del predetto sostegno è subordinato alla partecipazione del beneficiario  a un progetto di reinserimento sociale e nel mondo del lavoro. Il Rei, altresì, è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa (fermi restando i requisiti economici), ma è sospeso qualora il destinatario della misura è già percettore di Naspi o di altri ammortizzatori sociali per la disoccupazione involontaria.

Possono fare richiesta i cittadini italiani, i comunitari e gli extracomunitari con permesso di lungo soggiorno.

 

Obiettivo del governo Gentiloni è quello di dare priorità, almeno nella sua fase iniziale, alle donne in stato di gravidanza, disoccupati over 55, famiglie con figli minorenni  o disabili.
Tale mezzo di sostentamento alla povertà potrà essere fruito mediante una speciale carta (carta REI). Quest’ultima altro non è che una carta, ove verrà caricato l’importo previsto, che potrà essere utilizzata per l’acquisizione di beni. Infine, la stessa sarà utilizzabile anche come Bancomat, potendo prelevare fino alla metà dell’importo erogato mensilmente.

Secondo l’attuale ministro del Lavoro Giuliano Poletti, Il REI gioverà a circa 660 mila famiglie che versano in stato di povertà, di cui almeno 500mila con figli minori a carico. A tal riguardo, infatti, il Governo ha destinato risorse per 1,7 miliardi di euro, destinati ad aumentare sino a giungere la soglia di 2 miliardi.

Per poter chiedere il REI verranno aperti dal primo dicembre 2017 in tutti i Comuni dei desk dedicati, che dovrebbero teoricamente decidere se dare il via libera al beneficio entro 20 giorni.

Opinioni discordanti provengono dal mondo politico. Per il premier Gentiloni “ È un aiuto alla famiglie più deboli»; «Per la prima volta il Paese si dota di una misura permanente», sottolinea il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta parla invece di strumento parziale e tardivo, «un pannicello caldo». Il M5S, infine, rilancia la propria proposta sul reddito di cittadinanza e definisce il Rei un provvedimento «sterile, fallimentare e frammentario».